Tutti conosciamo la torta caprese: dolce tradizionale della cucina partenopea, una torta morbida al centro e croccante all’esterno preparata con mandorle, cacao, uova, burro, zucchero e guarnita con zucchero a velo. Ma quali sono le origini della torta caprese? Sapevate che, almeno secondo la leggenda, questo buonissimo dolce nasce in realtà da un errore?
La prima legenda
Esistono ben due leggende legate alla nascita della torta caprese. La prima è ambientata nella Napoli Borbonica del ‘700, ai tempi di Maria Carolina e del Re Nasone. I due si sposarono quando la principessa aveva appena 16 anni; un matrimonio decisamente non all’insegna dell’amore, che portava a Maria Carolina momenti di tristezza e malinconia. Un giorno, presa da uno di questi, chiese ai cuochi del Palazzo di realizzare per lei una torta Sacher; ma nessuno di loro conosceva la ricetta. Per soddisfare la regina, le chiesero di descrivere il sapore e l’aspetto della torta per poi realizzarla, senza però riuscirci; in compenso realizzarono però una torta buonissima, che prenderà il nome appunto di Caprese, in omaggio all’isola amata da Maria Carolina.
La seconda legenda
La seconda leggenda vede invece le origini della torta caprese in tempi più recenti, gli anni ‘20 del ‘900. Per rinsaldare degli accordi con la camorra newyorkese, direttamente collegata a quella napoletana, Al Capone mandò due dei suoi collaboratori più fidati a Napoli. I due malavitosi, oltre agli affari, si concedettero anche delle piacevoli gite, una delle quali li portò a Capri, nella famosissima pasticceria di Carmine Di Fiore. I due chiesero al pasticciere di realizzare una torta; ma Di Fiore riconobbe i malavitosi, si spaventò e, preso dall’ansia, dimenticò di usare la farina nell’impasto della torta con cioccolato e mandorle che voleva preparare. Gli scagnozzi di Al Capone, contro ogni previsione, apprezzano moltissimo questa torta “sbagliata”: dopo di allora, il pasticcere provò a riprodurre “la caprese” anche ai propri clienti abituali e fu un successo.